Seduto
su quella sedia mi sorridi
come un invito ad avvicinarmi
come un invito ad avvicinarmi
in
quel secondo di tempo
mi
porti alla mente i miei nonni.
Ascoltandoti
mi rendo conto
di
come eri tu e come sono
io
ora,difficile fare
un
paragone,impossibile.
I
tuoi occhi,le tue rughe
e
quelle mani segnate
dalla
fatica valgono più di
mille
parole,
mi
piace ascoltarti sai.
Le
tue parole,come racconti
la
tua vita sono un sano insegnamento,
sono aneddoti
sono aneddoti
dai
quali devo tirar fuori la perla
da
cui prendere esempio.
Sembrano
quasi irreali ma basta incrociare
il tuo sguardo che
il tuo sguardo che
tutto
diventa reale.
Sei
un uomo fragile,indifeso
e
non ti rivedi più il
quello
che eri.
Non
riconosci più il tuo
corpo
che è cambiato,perchè la
tua
mente è rimasta lucida
come
lo era allora.
Caro
“nonnino”
mi
piace chiamarti cosi,
vorrei
tanto che non ti
lasciassi
andare
e
se hai bisogno
di
qualcuno a cui
raccontare
la tua vita
io
ci sarò.
Io
ho bisogno delle tue parole.
Ho
bisogno di un nonno.
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